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Polistil Cassaforte P51

Negli anni '50/'60, complice il boom economico e la pratica "risparmiatrice" del popolo italiano, cresce la mania del "porcellino salvadanaio" e, con essa, nasce la cassaforte giocattolo destinata a contenere i risparmi che i bambini riescono a fare dalla paghetta settimanale. Diverse sono le ditte che si cimentano ma la cassaforte della APS Polistil è, probabilmente, quella che raccoglie il maggiore successo commerciale. 

La proposta risale all'incirca alla seconda metà degli anni '60. Dapprima il modello viene proposto in metallo (mod.P36) e successivamente, attraverso il marchio consociato Kingplast, in plastica (mod.P51).

Il modello, oltre che nella scatola, che assume varie colorazioni e grafiche, subisce modifiche nel tempo, la più evidente delle quali è la scritta frontale "cassaforte" che passa dall'essere stampata in rilievo nei primi esemplari all'essere ridotta, in seguito, a semplice targhetta adesiva. La versione in metallo viene proposta anche in diverse varianti bicolori dai toni sgargianti: corpo/portello. Entrambe le versioni, metallo e plastica, sono rimaste in catalogo fino agli anni '80, anche marchiate Tonka Polistil.

 

Nella sequenza che segue una versione anni '70 del modello in plastica P51

 

Nota: molti, tutt'oggi, scrivono sulla scatola il codice di apertura della cassaforte, oppure chiedono a chi la vende loro di fornirgli il numero corretto pena l'impossibiltà di aprirla. In realtà in mancanza del foglietto illustrato, che era accluso in origine e che riportava il codice, e allorchè sia ovviamente presente la scatola, basta guardare all'interno dell'aletta di chiusura della stessa, ove è stampigliato il codice impostato in fabbrica.